Fino al 9 luglio 2017 si può visitare al MUDEC – Museo delle Culture di Milano la mostra “Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione”, curata da Silvia Burini e Ada Masoero.
Doppio viaggio
Come spiega il testo introduttivo, l’esposizione racconta un duplice viaggio. Il primo, reale e fisico, lo compì Kandinskij quand’era all’università per visitare il governatorato di Vologda. Le emozioni che provò in quell’esperienza lo segnarono profondamente, tanto da essere rintracciabili in tutta la sua opera artistica, anche in quella della piena maturità.
Il secondo viaggio, invece, è ideale, interiore. Si tratta del percorso compiuto dall’artista dalla pittura figurativa all’astrazione. Non fu un itinerario lineare, bensì pieno di ripensamenti e improvvisi scatti in avanti.
Il percorso espositivo è ben organizzato e sorprende i visitatori: le curatrici, infatti, non hanno selezionato soltanto opere d’arte realizzate da Kandinskij, ma anche oggetti di vita quotidiana, stampe popolari, icone religiose, tessuti e vesti tradizionali.
Oggetti di vita quotidiana
Ad attirare l’attenzione nella prima sala, per esempio, sono i bauli in legno dipinto e metallo forgiato. Provengono dalla regione di Vologda e risalgono alla fine del XIX e agli inizi del XX secolo. Li ha prestati il Museo Panrusso delle Arti Decorative, delle Arti Applicate e dell’Arte Popolare di Mosca.
Nelle teche sono esposti anche altri oggetti per la casa, prevalentemente realizzati in legno, come mestoli per bere, in legno dipinto e cesellato e battitappeti anch’essi in legno scolpito e dipinto; un candeliere, un candelabro a tre bracci e una scatola cilindrica in corteccia di betulla dipinta.
E poi stampini in legno intagliato con intarsi in metallo e acconciature da donna in cotone ricamato con fili d’oro e d’argento; asciugamani in lino ricamato a punto croce con filo di cotone rosso, con particolari realizzati all’uncinetto dai motivi stilizzati (chiesette, persone in preghiera, cavalieri)
ll cavaliere
Al centro della seconda sala è esposta l’opera – icona della mostra: “Il cavaliere (San Giorgio)”, dipinto a olio su cartone nel 1914-15, uno dei capolavori custoditi dalla Galleria Tret’jakov della capitale russa. Il tema del cavaliere è uno dei preferiti dell’artista, la cui passione per il soggetto risale alla primissima infanzia, come ha raccontato lui stesso.
L’opera è messa a confronto diretto con una magnifica icona di un anonimo pittore degli inizi del XVI secolo raffigurante San Giorgio e il drago, ma anche con giocattoli in legno a forma di cavallo e con stampe popolari. L’universo di colori e immagini che Kandinskij ha assorbito durante i primi anni di vita riemerge in ogni opera, anche quando l’artista vira verso l’astrazione.
Nel percorso si può seguirne l’evoluzione, dalla veduta del porto di Odessa dipinta nel 1898 (nessuno vi riconoscerebbe un “Kandinskij”!) alla “Composizione colore”, un acquerello su carta del 1920, passando per lo spettacolare “Paesaggio invernale I” del 1909 e la fantasmagorica veduta della Piazza Rossa di Mosca del 1916.
Didascalie:
- Vasilij Kandinskij
Il cavaliere (San Giorgio), 1914-15
Olio su cartoncino, cm 61 x 91
Mosca, Galleria Tret’jakov
© State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia - Una vetrina nella prima sala della mostra
MUDEC
Museo delle Culture
via Tortona 56
Milano