Ne abbiamo scritto anche noi: l’installazione
The Floating Piers, ovvero “I Moli Galleggianti” di Christo è senza dubbio l’evento dell’anno. Sta attirando sul Lago d’Iseo migliaia di visitatori da tutta Italia e non solo, con qualche problema di logistica provocato dalle lunghissime code.
Per fortuna il Bel Paese è ricco di laghi e di iniziative. A Verbania, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, per esempio, si possono visitare due interessanti mostre (una di scultura e una di incisioni sui giardini), che mescolano natura e arte, senza il rischio di dover pazientare per ore sotto il sole cocente.
Italiano o russo? Cosmopolita!
Mai sentito parlare di Paolo Troubetzkoy? Figlio di un principe russo e di una cantante lirica americana, nacque a Intra nel 1866. Il lungolago di Pallanza, che insieme a Intra forma il comune esteso di Verbania, è punteggiato di sue opere: dal monumento a Carlo Cadorna, a quello ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, al busto di Arturo Toscanini a Villa Giulia.
Fino al 30 ottobre si può visitare la mostra organizzata per celebrare il centocinquantesimo anniversario della nascita dell’artista. È allestita nelle sale del Museo del Paesaggio a Palazzo Viani Dugnani e presenta, non a caso, 150 sue opere. Sono principalmente sculture in gesso, ma non mancano marmi, cere, un autoritratto dipinto che “dialoga” con un altro scolpito, fotografie e documenti d’epoca. Dei suoi gessi erano celebri le patinature: bronzo, verde oliva e giallo ocra.
Provenendo da un ambiente cosmopolita, Troubetzkoy mantenne sempre relazioni internazionali con artisti e intellettuali e viaggiò spesso all’estero, dalla Russia agli Stati Uniti, rimanendo però affezionato al suo lago, a cui tornava tutte le estati.
In mostra delicati nudi femminili, rappresentazioni di ballerine e di animali e numerosi ritratti: dagli scrittori George Bernard Shaw e Lev Tolstoj, agli artisti Auguste Rodin e Giovanni Boldini, allo zar Alessandro III e Giuseppe Garibaldi: per fare entrare nella sala quest’ultima opera gli allestitori l’hanno dovuta scomporre in tre parti, staccando il busto del generale e la testa del cavallo.
Immaginare il giardino
La splendida cornice di Villa Giulia ospiterà fino al 2 ottobre la mostra “Immaginare il giardino”. Prima che la fotografia rendesse possibile fissare e diffondere il disegno di un giardino (nella conformazione generale e nei dettagli più minuti), per secoli è stata l’incisione il mezzo utilizzato a questo scopo.
Viaggiare era impresa costosa e lunga, riservata a pochi fortunati. Così nobili e potenti con la passione per il giardino potevano aggiornarsi sulle mode e le tendenze ricevendo direttamente a casa (ovvero un castello circondato da un parco immenso!) incisioni che raffiguravano i giardini più splendidi e le innovazioni più interessanti.
In mostra sono esposte 140 incisioni, tutte prestate da un collezionista milanese. Sono tratte da cinque raccolte che vanno dalla fine del Seicento alla metà dell’Ottocento.
Tra le più belle si segnala la Suite di otto vedute dei Giardini di Roma, disegnate da Giuseppe Vasi: dalla Veduta della Villa Albani sulla Salaria a quella del Giardino Colonna nel Clivo del Quirinale, passando per gli Orti Farnesiani sul Palatino. La pregevole fattura delle figure umane che le popola ha fatto sospettare qualche studioso che dietro ci sia la mano di un giovane Giovanni Battista Piranesi, allievo del Vasi.